Dimitri Angelini riparte allo stile più classico del reportage bianco e nero 35mm con piccoli scarti più contemporanei come la foto dall’alto della tosatura e la foto finale dove l’inquadratura è divisa dal palo con la torcia attaccata sopra. Nel territorio della famosa Tuscia segue la vita pastorale che si dipana nel tufo e nelle campagne caratteristiche, interrompendo la narrazione classica contrassegnata dallo scorrere orizzontale di moltitudini e di singole pecore con intensi ritratti di pastori provenienti da lontane terre del continente sub-indiano, Il tutto sembra un costante sforzo per il superamento de “l’istante decisivo”, e una battaglia per trovare, in un territorio che lui conosce bene, un equilibrio tra natura, uomini e animali: un equilibrio che , ancora una volta, ci riporta dalla storia della pastorizia ovina alla storia degli uomini, e del loro eterno migrare.
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